spacer spacer
Home page        Il progetto        Parma Online        Come contribuire        Come contattarci
ARCHIVIO MOSTRE
Biblioteche del Comune di Parma uno sguardo oltre le mura
CERCA
 
Solo immagini
Solo testi
Foto e testi
 
LA BIBLIOTECA POPOLARE
LA CHIESA DI SAN ROCCO

Presentazione
La chiesa
San Bartolomeo
La cappella di S. Maria Bambina
San Bartolomeo [ versione stampabile ]

 

di Cristina Lucchini

Tratto dall'articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma del 27 luglio 2011

... Protagonista assoluto della chiesa è indubbiamente il santo titolare, rappresentato più volte, in vari punti dell’edificio. Innanzitutto nella facciata principale, scolpito a tutto tondo in una nicchia di fianco al portone.
E poi sull’altare del presbiterio, in una tela settecentesca dipinta dall’abate Giuseppe Peroni che ne mostra il terribile martirio. Secondo la “Legenda aurea”, infatti, il santo venne scorticato vivo.
Una delle sue più note e inquietanti raffigurazioni è opera di Michelangelo nel Giudizio della Sistina: San Bartolomeo, seduto a cavalcioni di una nube, stringe un coltello nel pugno della mano destra e regge una pelle nella sinistra. Nel viso, dipinto sulla pelle, molti critici hanno individuato l’autoritratto di Michelangelo stesso.

Le scultura di San Bartolomeo (con  Santa Sabina), posta sulla facciata della chiesa di via Carducci a Parma, venne forse ideata da Alessandro Bottoni, fratello di Aurelio, progettista del rifacimento seicentesco.
Pochi ricordano che, fino a due anni fa, un’altra statua del santo compariva all’interno della piccola nicchia, ora vuota, situata nell’abside prospettante verso piazzale San Bartolomeo. Si trattava di una delle tante edicole sacre che ci guardano dai muri dei palazzi e dall’alto degli incroci più suggestivi, lungo le strade del centro storico.

A testimonianza di una consuetudine religiosa un tempo assai sentita, restano a Parma una cinquantina di opere (edicole, cappelline, ex voto, immagini dipinte e lastre scolpite) realizzate in un arco cronologico molto esteso che va dal Medioevo al Novecento, con una netta supremazia delle raffigurazioni mariane.

Il San Bartolomeo dell’omonimo piazzale costituiva una rara eccezione.
Nella primavera del 2009 il Lions Club “Parma Maria Luigia” finanziò il restauro della statua, che venne eseguito dalla ditta Opus Restauri.

A lavori ultimati, la maestà si è rivelata molto più preziosa di quanto potesse sembrare.
Il valore della scultura è emerso dopo che i restauratori hanno tolto i depositi, le incrostazioni e anche uno strato di gommalacca che la ricopriva. A quel punto si è visto che l’opera è una terracotta policroma  risalente alla fine del XVI secolo e dunque di considerevole pregio storico-artistico. Il santo tiene il coltello, simbolo del suo martirio, nella mano destra, mentre la mano sinistra, che era in gesso e quindi posticcia, è stata rimossa al momento del restauro.
La figura possiede un bel movimento dato dalla gamba flessa e dalle vesti che ricadono sul corpo con morbidi panneggi. Bello anche il volto, incorniciato dalla barba e dalla mossa capigliatura.
D’accordo con la Soprintendenza, si è pensato di non ricollocare la statua dell’apostolo nella sua posizione originaria, all’esterno della chiesa, ma di spostarla all’interno per ragioni di maggiore sicurezza e protezione. Pertanto oggi si trova nel presbiterio, a destra, in una nicchia sotto la cantoria.

Il restauro, che ha prodotto esiti tanto interessanti, fa parte di una serie di interventi promossi dal Lions Club “Parma Maria Luigia”, volti al recupero di edicole votive in degrado. Il programma, avviato nel 2008 con la Madonna di borgo Cocconi e la cappella di via padre Onorio, è proseguito anche quest’anno con il restauro della Madonna del Rosario in borgo dei Grassani.

 

 
 
   Portale dedicato alla Storia di Parma e a Parma nella Storia, a cura dell'Istituzione delle Biblioteche di Parma
Privacy
Site by e-Project srl